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Vitivinicolo – DM Consorzi

Categorie: Circolari, Vino Tags: DOP, IGP, DOC, DOCG, IGT, TUTELA, RICONOSCIMENTO, UNICO, TESTO, CONSORZI, FUNZIONAMENTO, CONSORZIO

Si informa che, con il decreto 18 luglio 2018 pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 5 ottobre 2018, il Ministero ha adottato le disposizioni generali in materia di costituzione e riconoscimento dei consorzi di tutela per le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche dei vini, in attuazione dell’art. 41 della Legge 12 dicembre 2016, n. 238, meglio conosciuta come Testo unico della vite e del vino.

Rispetto alla disciplina precedente, il DM introduce alcune novità, sulle quali si richiama l’attenzione.

Innanzitutto, nel calcolo della rappresentatività ai fini del riconoscimento del Consorzio, il DM richiede che una quota del parametro riferito alla produzione sia composto da vino certificato e imbottigliato. Nello specifico, il 51% della produzione deve essere composto per almeno il 25% da prodotto certificato e imbottigliato, per il riconoscimento ai sensi dell’art. 41 del Testo unico, mentre il 66% della produzione deve essere composto per almeno il 33% da prodotto certificato ed imbottigliato, nel caso del riconoscimento cosiddetto erga omnes (art. 41 comma 4 del Testo unico).

Una seconda novità riguarda le modalità e le tempistiche previste per l’adozione da parte dei Consorzi e, successivamente delle Regioni, rispettivamente delle proposte e dei provvedimenti di regolazione dell’offerta. Nello specifico, le proposte di governo dell’offerta di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 39 del Testo unico devono essere adottate dal Consorzio in assemblea ordinaria, dopo averne dato ampia diffusione a tutti gli utilizzatori della denominazione inseriti nel piano di controllo. La Regione, dal canto suo, adotta, previo parere delle organizzazioni rappresentative della filiera regionale, il relativo provvedimento prima dell’inizio della campagna vendemmiale, ad eccezione della misura di riduzione della resa massimo di vino classificabile come DO.

Due ulteriori novità riguardano, rispettivamente, la fissazione del contributo di avviamento, nonché la definizione dei casi di incompatibilità tra la nomina di componente dell’organo amministrativo del Consorzio, incarichi dirigenziali inclusi, e l’esercizio di specifiche funzioni o ruoli esercitati nelle autorità pubbliche e negli organismi di controllo privati, di cui all’art. 64 del Testo unico.

La novità probabilmente maggiore della nuova disciplina riguarda l’introduzione dei cosiddetti Piani, definiti come lo strumento avente durata massima triennale, proposto dal Consorzio ed approvato dal Ministero per regolare l’offerta con lo scopo di migliorare e stabilizzare il funzionamento del mercato comune dei vini, comprese le uve, i mosti e vini da cui sono ottenuti. Nello specifico, tale piano può essere presentato soltanto se approvato da precise maggioranze previste dall’art. 6, comma 6, del DM.

Si segnala, infine, che le modalità di voto, previste dall’art. 8 del decreto, rimangono le medesime di quelle già previste dalla precedente disciplina, con particolare riferimento ai casi di adesione in forma associativa dei soggetti viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori, anche grazie ad un’azione incisiva da parte di Alleanza delle cooperative agroalimentari a tutela delle prerogative delle cantine cooperative. Tali modalità si applicano anche per il computo dei voti ai fini dell’approvazione dei piani di cui al paragrafo precedente.

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