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Lattiero-Caseario, “Necessario trovare equilibrio nella filiera e puntare su azioni strutturali e di sistema”

Lattiero-Caseario, “Necessario trovare equilibrio nella filiera e puntare su azioni strutturali e di sistema”

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“Nella difficile congiuntura che la filiera lattiero-casearia attraversa, è necessario fare il massimo sforzo per trovare un equilibrio che tenga conto, insieme ai forti rincari delle materie prime per l’alimentazione bovina e dei costi di produzione e trasformazione lattiero-casearia, anche dei requisiti sempre più alti in termini di sostenibilità e di benessere animale ai quali le aziende italiane si stanno da tempo adeguando: il prezzo finale non può non corrispondere al valore stesso del prodotto e ai costi sostenuti per renderlo un prodotto di altissima qualità”. È questa la posizione espressa da Giovanni Guarneri, Coordinatore settore lattiero-caseario di Alleanza Cooperative Agroalimentari, nell’ambito del Tavolo sul confronto del prezzo del latte svoltosi oggi alla presenza del Ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli.

“Ci troviamo di fronte ad una congiuntura economica particolarmente gravosa”, ha spiegato Guarneri. “L’offerta è in continua crescita da diversi anni, con un prezzo del latte alla stalla che resta tuttavia fermo ai valori di venti anni fa e incoerente rispetto all’andamento del mercato internazionale. Di contro, la domanda interna è in continuo calo, soprattutto rispetto ai consumi di latte alimentare, caratterizzati da un trend al ribasso. Domanda e offerta seguono quindi tendenze non solo di segno opposto, ma che sono destinate purtroppo a durare ancora a lungo e che stanno delineando quello che a tutti gli effetti è ormai un problema di natura strutturale”.

Il carico burocratico derivante dai nuovi adempimenti in termini di dichiarazioni obbligatorie di certo non allevia il contesto di crisi in cui stanno operando oggi le aziende lattiero casearie. “Se alle difficoltà strutturali del settore ci si aggiunge, oltre alla congiuntura particolarmente sfavorevole, anche la proliferazione di nuovi adempimenti che rendono insostenibile la gestione dei caseifici, soprattutto quelli più piccoli, si rischia di affossare definitivamente il settore piuttosto che risollevarlo. Abbiamo bisogno di semplificazione e di rimedi strutturali e di sistema, non di nuovi costi derivanti dalla burocrazia o di palliativi che tendono ad attenuare la crisi senza risolvere il problema alla radice”.

Nel corso del confronto al Tavolo Ministeriale Guarneri ha sollecitato “l’attivazione da parte di un ente super-partes, con incarico ministeriale, di un sistema di monitoraggio dei costi medi di produzione del latte e dei prodotti lattieo-caseari lungo tutta la filiera, con un flusso di informazione trasparente, che abbia il compito di attenzionare le situazioni di criticità”. Sempre con un appello rivolto al Governo, Guarneri ha aggiunto “l’esigenza di individuare iniziative capaci di supportare efficacemente il settore lattiero caseario italiano con l’individuazione di nuovi sbocchi commerciali, aggredendo i mercati emergenti con azioni aggregate, promosse e favorite dal Sistema Paese, utili per competere con i grandi player mondiali”.

È questo lo spirito con il quale si sta muovendo il settore cooperativo che rappresenta oltre il 62% della materia prima nazionale e un giro d’affari di 7 miliardi di euro. Guarneri ha infatti ricordato al Tavolo che la cooperazione è impegnata da anni sia sul fronte della comunicazione, con progetti volti alla riqualificazione dell’immagine del latte e alla valorizzazione del settore, sia sul fronte commerciale, con l’individuazione di destinazioni alternative latte e di nuove categorie merceologiche capaci di alleggerire il mercato interno dal surplus di produzione.

 

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In Italia operano circa 600 cooperative lattiero-casearie - diffuse in Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Veneto, Sardegna, Piemonte, Marche, Puglia, Campania e Calabria - che generano un giro d’affari di più di 7 miliardi di euro e garantiscono occupazione a oltre 13.000 addetti. Alle cooperative aderiscono circa 17.000 stalle, da cui viene raccolto oltre il 62% della materia prima nazionale, ovvero circa 7,5 milioni di tonnellate di latte. Forte la leadership anche nelle principali DOP casearie, che è pari al 70% nel Parmigiano Reggiano, del 63% nel Grana Padano, del 65% nell’Asiago.

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