"La preoccupazione che i tanti produttori e le cooperative che agiscono con correttezza possano a livello d'immagine subire un danno c'è, e come negarla, per gli ultimi fatti di cronaca relativi agli oli di oliva vergini venduti per extravergini da imprese del settore su cui la magistratura sta indagando" . Lo ha dichiarato il coordinatore del settore olivicolo dell'Alleanza della cooperative e presidente del Ceq, Elia Fiorillo. "Il rischio, per Fiorillo, è che ancora una volta il settore venga messo in cattiva luce e questo a discapito delle tante aziende italiane che fanno qualità e che non hanno nulla a che spartire con i traffici disonesti di pochi". Per il coordinatore dell'Alleanza cooperative "ha fatto bene il ministro Martina a stigmatizzare il comportamento illecito, secondo la magistratura requirente di Torino, delle aziende implicate nella vicenda. C'è però la necessità che il consumatore venga formato ed informato su tutta la complessa materia della qualità degli oli extravergini di oliva italiani". Ma anche per dare il giusto valore ad un prodotto troppo spesso considerato un condimento di second'ordine e non, a tutti gli effetti, un alimento di grande qualità.

A tale proposito, continua Fiorillo, il ministero dovrebbe, tra l'altro, autorizzare iniziative di formazione dei consumatori anche nei luoghi di vendita del prodotto, nonché campagne mirate di promozione del Made in Italy all'estero. Solo con la conoscenza e la fidelizzazione del consumatore si possono ridurre le truffe".