Un passo avanti a difesa di una delle più strategiche produzioni dell’agroalimentare italiano, che introduce novità rilevanti per valorizzare l’impegno del mondo produttivo e salvaguardare la salute dei consumatori. Così Agrinsieme, il coordinamento che riunisce Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, commenta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 23 maggio 2016, n. 103, noto come “decreto sanzioni olio”.
Abbiamo seguito l’iter legislativo di questo importante provvedimento -spiega Agrinsieme- attraverso la proposta di emendamenti migliorativi nella discussione in Parlamento che ha permesso l’introduzione d’importanti modifiche e novità rispetto al testo originario.
Dalla lotta all’italian sounding alla differenziazione delle sanzioni tra i soggetti coinvolti negli adempimenti obbligatori; dall’aumento del limite per i piccoli produttori (da 200 a 700 kg/litri di olio su nostra proposta) necessario per il dimezzamento delle sanzioni all’applicazione della diffida per tutte le inadempienze sanabili prevista nella circolare applicativa del Ministero. Una previsione, quest’ultima, che introduce un istituto -fortemente voluto da Agrinsieme- verso un approccio più comprensivo delle Istituzioni rispetto agli adempimenti burocratici particolarmente esposti all’errore come, ad esempio, nel caso delle annotazioni sui registri telematici.
Proprio sul fronte dei registri, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari auspica per il futuro, da un lato, maggiore flessibilità da parte degli organismi preposti al controllo, e dall’altro, a livello più generale, l’introduzione di un livello di semplificazione nella gestione della tempistica più adeguato e commisurato alla realtà produttiva nazionale.