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SEMINATIVI e GRANDI colture

Grano duro – Schema di decreto ministeriale recante i criteri e le modalità di ripartizione delle risorse del Fondo di cui all’art. 23bis del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113,

convertito, con modificazioni, dalla Legge 7 agosto 2016, n. 160. 

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Si comunica, per opportuna informazione, che il Decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze recante i criteri e le modalità di ripartizione delle risorse del Fondo di cui all’art. 23bis del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla Legge 7 agosto 2016, n. 160, è in via di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Il decreto in oggetto è inerente alla gestione dei fondi stanziati al fine di erogare un contributo ad ettaro per le superfici di grano duro ricomprese in un contratto di filiera pluriennale con l’industria di prima e/o seconda trasformazione. La misura era già prevista nel decreto ministeriale pubblicato in GU il 28-11-2016 e comunicato con nostra circolare Prot. n. 5354 del 29-11-2016 alla quale si rimanda per completezza di informazioni.

Rispetto al fondo destinato a coprire le domande di aiuto presentate nel 2017 è stata raddoppiata la dotazione finanziaria che è pari a 20 milioni di euro, così come previsto dalla Tabella 12 della legge 11 dicembre 2016 n. 232. Tale disponibilità finanziaria sarà però suddivisa in due annualità: 10 milioni nel 2018 e 10 milioni nel 2019.

Con la domanda di aiuto, che sarà presentata una sola volta nel 2018, si potrà accedere ad un importo massimo di 200 euro per ogni ettaro coltivato nel 2017/2018 e raccolto nel 2018, nel limite totale di 50 ettari per ciascun beneficiario. Tuttavia, siccome la dotazione finanziaria è stata suddivisa in due anni, i complessivi 200 euro l’ettaro circa saranno calcolati sulle domande presentate nel 2018 e pagati da Agea una metà nel 2018 e l’altra nel 2019. Resta immutato l’obbligo di rispetto del regime de minimis nel settore agricolo da parte dei soggetti beneficiari.

In sintesi, potrà accedere alla domanda di aiuto sia chi ha aderito lo scorso anno a contratti di filiera pluriennali e ha già presentato domanda nel 2017 (che potrà comunque ripresentare la domanda nel 2018 a valere sullo stesso contratto) sia chi sottoscriverà nuovi contratti entro il 31 dicembre di questo anno. Per chi ha già presentato domanda nel 2017 è possibile una modifica dell’impegno/contratto di coltivazione, anche per quanto riguarda gli ettari coltivati a grano duro, fermi restando quelli complessivamente previsti dal contratto di filiera pluriennale. I contratti di coltivazione per il 2017/2018 non potranno infatti eccedere gli ettari complessivi previsti nel contratto pluriennale. In caso contrario sarà comunque possibile prevedere un contratto integrativo del contratto di filiera. Inoltre, potranno accedere alle domande di aiuto anche gli agricoltori che parteciperanno, a partire da quest’anno, ad un contratto di filiera già avviato.

Non sono cambiati il soggetto beneficiario dell’aiuto (l’agricoltore) e i soggetti (cooperative, OP e consorzi) attraverso i quali è possibile sottoscrivere un contratto di filiera con l’industria di prima e/o seconda trasformazione. Premesso che dovrebbe essere mantenuta la stessa procedura per la richiesta dell’aiuto, si rimanda alle specifiche modalità per la presentazione delle domande che saranno pubblicate da Agea entro 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto.

In attesa del testo che sarà pubblicato in GU, si invia in allegato la versione del decreto approvata dalla Conferenza Stato Regioni nella riunione del 5 ottobre scorso e si sottolinea che, a margine del decreto, è inserita la relazione tecnica dalla quale risulta che, sulla base delle domande di aiuto presentate quest’anno, la superficie dichiarata dai produttori nel 2017 è di ettari 105.714.

Il contratto di filiera sul grano duro è chiaramente applicabile anche alla produzione biologica.

Al fine di avere risposte in tempi adeguati da parte degli uffici ministeriali competenti, i nostri uffici sono a disposizione per raccogliere eventuali dubbi o richieste di chiarimento. A tal fine è possibile scrivere a Federica Luzi all’indirizzo luzi.f@confcooperative.it

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