Entra da oggi nella fase operativa, con l’avvio e la messa in rete dell’apposita piattaforma in ambito SIAN, il registro telematico dei cereali, più noto come “Granaio Italia”, istituito dal MASAF con l’obiettivo di garantire trasparenza e tracciabilità lungo la filiera cerealicola. La precedente scadenza del 1° gennaio 2025 era stata prorogata al 31 luglio proprio per allineare alla norma le semplificazioni tecniche richieste a gran voce dal settore. Dovranno essere registrate nella piattaforma o attraverso un sistema di interscambio, in forma cumulativa e aggregata, le operazioni di carico e scarico di cereali, suddivise per tipo di cereale, e l’areale di coltivazione di provenienza (Italia/UE/ExtraUE), effettuate in ciascun trimestre solare.
La registrazione dei carichi e degli scarichi va effettuata entro il 20 del mese successivo al trimestre di riferimento e pertanto la prima registrazione andrà fatta entro il prossimo 20 ottobre, avendo cura di riportare tutte le giacenze esistenti di ciascun cereale alla data del 30 settembre. I cereali soggetti a registrazione sono i seguenti: frumento duro, frumento tenero, frumento segalato, mais, orzo, sorgo, avena, farro, segale, miglio e scagliola. Sono escluse dall’obbligo di registrazione le aziende che esercitano, in via prevalente, l’attività di allevamento e le aziende che producono mangimi; le aziende che utilizzano il cereale per reimpiego aziendale (anche per uso zootecnico). Sono anche esclusi i cereali trasferiti in strutture private o associative all’atto della trebbiatura (in tal caso la registrazione deve essere effettuata dai soggetti che gestiscono dette strutture), nonché le operazioni di carico e scarico relative alla trasformazione dei cereali e ai cereali trasformati. Per quanto riguarda gli aspetti sanzionatori, è previsto che ai soggetti obbligati che non abbiano provveduto a effettuare la comunicazione secondo le modalità e nei tempi previsti dal decreto, si applichi una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro 2.000; invece a chiunque non rispetti le modalità di comunicazione e di tenuta telematica del registro, come stabilite dal decreto, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.000 a euro 4.000.
“L’applicazione del Granaio Italia così come messa in rete recepisce quanto da noi ampiamente chiesto in termini di semplificazione” dichiara il Presidente del settore Cerealicolo di Confcooperative Fedagripesca Daniele Castagnaviz – “ma a nostro avviso, per l’elevato numero di esenzioni potrebbe non essere sufficiente per raggiungere l’obiettivo di una maggiore trasparenza dei mercati dei cereali. Monitoreremo l’andamento e l’applicazione sul campo, per segnalare le eventuali criticità”, conclude Castagnaviz.