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64 milioni di euro per le aree montane, marginali e a rischio desertificazione della regione. Tra le finalità l’occupazione, la sostenibilità ambientale e l’innovazione

La misura europea Leader, attraverso la Regione e i GAL, consentirà l’apertura sul territorio di numerosi bandi di attuazione per le imprese e i Comuni interessati. Di seguito i principali contenuti emersi nel convegno promosso da Confcooperative Piemonte

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Sono in arrivo 64 milioni di euro per le aree montane e a rischio desertificazione nella nostra regione. E’ quanto è emerso stamane da un convegno promosso a Torino da Confcooperative Piemonte, a cui hanno partecipato numerosi direttori dei Gruppi di Azione Locale, i GAL, cooperative aderenti all’associazione e unioni montane. Per la Regione presenti l’assessore Alberto Valmaggia e le funzionarie Bianca Eula e Cristina Ramella. La dotazione economica, annunciata dall’assessore Valmaggia, arriva per il tramite di Leader, misura prevista dall’Unione Europea nel Programma dello Sviluppo Rurale della Regione, che ha come obiettivo il ripopolamento e lo sviluppo delle aree montane, marginali e a rischio desertificazione.

“In un momento di crisi di cui non si vede ancora il termine, soprattutto in termine di ricaduta occupazionale e redistribuzione del reddito, la cooperazione è chiamata ad operare per uno sviluppo locale che sappia rispondere ai bisogni emergenti e promuovere nuova occupazione, con una progettazione concertata sul territorio” ha affermato Tommaso Mario Abrate presidente di Fedagri Piemonte, che rappresenta la cooperazione agroalimentare di Confcooperative, introducendo i lavori.

“Dai servizi socio-sanitari a quelli assistenziali è necessario un piano che sappia sostenere i territori più marginali, ponendo al centro i bisogni della persona. Questo è uno degli obiettivi principali che si pone la cooperazione” ha affermato nella sua relazione Mario Sacco, vice presidente vicario di Confcooperative Piemonte. Il Leader, attraverso la Regione e i GAL, consentirà l’apertura sul territorio  di numerosi bandi di attuazione per le imprese e i Comuni che vorranno impegnarsi per il bene comune che territori montani e svantaggiati rappresentano.

Confcooperative ha ritenuto fondamentale incontrare le Unioni dei Comuni, la Regione e i direttori dei Gal, elementi strategici per decidere come ottimizzare la dotazione economica di Leader sui territori presidiati dai Gal in un’ottica di integrazione e intersettorialità.

Da tutti è emersa la necessità di creare coesione sul territorio e sviluppo sostenibile, tramite progetti di filiera e di rete che abbiano come finalità l’occupazione, la sostenibilità ambientale e l’innovazione. La stessa esperienza passata ha aggiunto l’assessore Valmaggia - dimostra il grande lavoro svolto dai Gal e l’importanza della collaborazione pubblico-privato. Per il futuro sarà necessaria la presenza compatta delle Unioni montane, nel segno di un approccio integrato alla progettualità”.

Fitta la partecipazione al convegno di imprese cooperative impegnate in progetti sul territorio in diversi ambiti e aperte  a collaborare con tutti per lo sviluppo di un’economia realmente civile e partecipata: dall’agroalimentare al turismo, dalla cultura ai servizi commerciali di prossimità, dal sociale al sanitario.

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