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CONGIUNTURA AGRICOLA LOMBARDA, PERINI: “I DATI SULL’EXPORT POSITIVI, MA NECESSARIA STRATEGIA COMUNE PER RILANCIARE FILIERE"

Nonostante ci siano segnali positivi per l’export, soprattutto per il comparto agroalimentare lombardo (+5,8%) e per le esportazioni dei prodotti agricoli (+9%), rimangono negativi i dati registrati sul mercato interno nelle principali filiere lombarde.

Categorie: Comunicati Stampa, FEDAGRI Tags: export

Visto il peggioramento congiunturale del I trimestre 2015, sulla maggior parte delle filiere lombarde, ci rassicurano molto i dati positivi dell’export per l’anno 2014, soprattutto per il comparto agroalimentare” - afferma Fabio Perini, Presidente di Fedagri Confcooperative Lombardia, in riferimento all’analisi congiunturale del settore agroalimentare lombardo del I trimestre 2015 elaborata da Unioncamere Lombardia, Regione Lombardia e le Organizzazioni Agricole e Cooperative della Lombardia, tra cui Fedagri Confcooperative.

Le esportazioni lombarde di prodotti agricoli registrano un +9%, valore superiore rispetto al dato delle esportazioni dei prodotti agroalimentari (+5,6%). Le migliori performance sono registrate dall’industria lattiero-casearia (+11,8%), da quella delle bevande (+8,5%) e da quella delle industrie della carne lavorata e conservata (+6,9%).

Tuttavia non si possono sottovalutare i dati fortemente negativi emersi dall’analisi delle singole filiere, soprattutto per il settore lattiero-caseario. I livelli dei prezzi di latte crudo sono molto inferiori rispetto sia al 2014 che al 2013. Ciò è sicuramente dovuto alla fine del regime delle quote latte, con il conseguente aumento dell’offerta sui mercati internazionali ed in particolare a livello comunitario (+3,4%) – prosegue Perini. Non bisogna dimenticare che in Italia abbiamo costi di produzione molto superiori a quelli di altri Paesi europei, per le caratteristiche tecnico-produttive e soprattutto per la scarsa disponibilità di pascoli che ci porta ad un uso molto più intensivo dei fattori di produzione con relativi costi. Quindi i nostri allevatori difficilmente riusciranno a competere con latte estero prodotto da allevamenti gestiti in modo estensivo con un uso molto ridotto di mangimi e altri input

Risulta sempre più urgente trovare strategie per assicurare un maggiore efficientamento della filiera, sia a livello delle tecniche produttive impiegate, sia a livello di organizzazione e integrazione per garantire un prezzo equo e sostenibile per tutti, dai produttori ai consumatori. In questo contesto, risulta sempre più importante il lavoro che Regione Lombardia sta portando avanti nel Tavolo Latte per cercare di trovare indici in grado di definire un prezzo del latte equo e rispettoso di tutti gli attori della filiera” – ha concluso Perini.

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