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Riunione tecnica su riconoscimento e controllo delle Organizzazioni Interprofessionali di cui agli articoli 157 e seguenti del Regolamento UE 1308/2013

Categorie: Circolari, Politica Nazionale Tags: ORGANIZZAZIONI INTERPROFESSIONALI, REGOLAMENTO UE

Con la presente Vi informiamo che ieri, 22 gennaio 2015, presso il Ministero delle politiche Agricole e Agroalimentari si è svolta la riunione di cui all’oggetto.

I rappresentati del ministero hanno consegnato una prima bozza di decreto ministeriale che prevede i criteri e le modalità per il riconoscimento delle OI. A detta degli estensori dello schema di decreto, il documento vuole essere una base di partenza e, pertanto, è modificabile nel rispetto delle disposizioni comunitarie sulla materia che lasciano, comunque, un certo margine di operatività per rendere la disciplina più aderente alle esigenze del nostro sistema agroalimentare.

Ad una prima lettura del provvedimento ci pare evidente che il lavoro fatto sia stato prevalentemente quello di “assemblare” la normativa italiana esistente (articolo 12 D.Lgs. n. 173/1998 e sue successive modifiche ed integrazioni, il D.M. 8 agosto 2003) con le nuove disposizioni comunitarie. Gli elementi di novità per ora non sono molti (forse quello più rilevante è il venir meno delle Unioni Nazionali tra i soggetti che possono far parte delle OI, i requisiti di rappresentatività e di operatività delle Organizzazioni interprofessionali, la disciplina dell’erga omnes).

All’incontro erano presenti, oltre alle principali organizzazioni di rappresentanza delle imprese agricole ed agroalimentari, le rappresentanze delle OI attualmente esistenti, delle Unioni Nazionali e delle Regioni.

Il Ministero ha richiesto alle organizzazioni intervenute di esprimere una posizione in merito ai temi politici più rilevanti necessari per addivenire ad una stesura del testo soddisfacente per gli operatori e sottolineando che lo Stato membro non ha alcun obbligo (salvo quanto previsto dall’art. 159 Reg. UE n. 1308/2013 per i settori dell’olio di oliva e del tabacco) di procedere al riconoscimento di tali soggetti per cui si procederà a disciplinare la materia solo se si ritiene che la costituzione di Organismi Interprofessionali risponda ad una visione politica tesa al miglioramento del sistema agricolo ed agroalimentare.

I nodi politici da affrontare sono sinteticamente i seguenti:

1. FINALITA’ DELLE OI (cosa devono fare le organizzazioni interprofessionali in Italia?)

2. CHI PUO’ ESSERE SOCIO DELL’OI (rappresentanti delle imprese o rappresentanze sindacali delle imprese?)

3. RAPPRESENTATITIVITA’ DELL’OI (quanto rappresentativa deve essere la OI e come calcolarla?)

4. TERRITORIALITA’ / OPERATIVITA’ DELL’OI (si preferiscono oi nazionali per settore/prodotto oppure si ammettono anche oi regionali o interregionali?)

Dal giro di tavolo possiamo anticipare alcune prime considerazioni fatte dai presenti ed i principali problemi che sono emersi.

Alcune posizioni si sono segnalate per ritenere opportuna la costituzione di OI a livello solo nazionale per settori e composte unicamente dalle rappresentanze sindacali, altri interventi, al contrario, hanno manifestato la volontà di procedere ad un modello più flessibile che prevedesse anche la possibilità di costituire delle OI a livello territoriale composte anche da rappresentati di imprese. Sul tale ultima posizione si sono espresse soprattutto la Regione Emilia Romagna e le OI riconosciute o che avevano richiesto il riconoscimento nel territorio emiliano romagnolo, in quanto in questo territorio è stata adottata da tempo una legge regionale che consente di partecipare all’OI anche le OP.

Altre considerazioni che sono emerse hanno riguardato la necessità di evitare il riconoscimento prefettizio delle OI in quanto i costi sono eccessivi, la necessità di intervenire prevedendo una disciplina sui contributi che assicuri alla OI le risorse utili a svolgere i suoi compiti e di regole che prevedano anche la parte sanzionatoria per rendere efficaci le decisioni prese dall’organismo interprofessionale. Infine altro tema sollevato ha riguardato la regola del criteri dell’unanimità per rendere vincolante erga omnes una decisione che abbia come conseguenza la limitazione del volume dell’offerta: molti interventi, in particolare quelli dei rappresentanti delle OI, hanno evidenziato la necessità di sostituire tale criterio con quello della maggioranza qualificata.

Come Alleanza delle Cooperative Agroalimentari ci siamo riservati di far pervenire al Ministero una posizione in merito alle predette questioni e, pertanto, invitiamo i territori a far pervenire alla Federazione il loro contributo in tempi ragionevoli e comunque entro la prima settimana di febbraio per la quale è previsto un ulteriore incontro ministeriale sul tema.

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filoDIRETTO

Matteo Milanesi
t +39 06/46978209
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