Il Ministero degli Affari esteri rende noto che il Qatar ha imposto che tutte le spedizioni di prodotti alimentari debbano essere accompagnate da un certificato, o una dichiarazione, delle autorità competenti nel paese di origine che affermi che “siano state prese tutte le misure necessarie per garantire che la spedizione non sia contaminata da Coronavirus Covid-19". Questa misura sarà applicata dal 25 marzo 2020.
La Commissione europea, tramite il Market Access Advisory Committee (MAAC) ha immediatamente notificato la barriera e ha inviato una lettera alle autorità del Qatar chiedendo di ritirare la misura in questione, indicando che l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha effettuato una valutazione scientifica dettagliata del rischio, concludendo che non vi sono prove che il cibo sia una fonte o una via di trasmissione; pertanto le dichiarazioni di certificazione aggiuntive non aggiungeranno alcun vantaggio o sicurezza ai prodotti. Eventuali dichiarazioni aggiuntive nei certificati sanitari relativi a Covid-19, per le importazioni di alimenti, causeranno solo costi amministrativi e oneri per le autorità competenti e l'industria.
Tuttavia, in attesa di una revoca della misura, si ritiene opportuno che le aziende interessate producano, anche per le merci già partite, una lettera su propria carta intestata, attestante che sono state adottate le necessarie misure per impedire l'infezione del prodotto (per le merci in arrivo è possibile mandare via fax, o come pdf per mail, una scansione della lettera firmata all’importatore.
L’Ambasciata italiana in loco consiglia di specificare che tale attestazione sia stata fatta per conformarsi alla richiesta contenuta nella circolare qatarina, benché non abbia fondamento scientifico, visto che sia OMS sia OIE non ritengono necessarie misure restrittive di tal specie.
Si propone di seguito un esempio:
This is to certify that all necessary measures have been taken to ensure that the consignment is not contaminated with COVID-19, whether it relates to workers or procedures. It is however important to underline that this requirement is not based on science and therefore not in line with WTO SPS Agreement. The World Health Organization and the World Animal Health Organization advice against the adoption of any trade restrictions based on the scientific information available.