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FILIERA LATTE, DA EMBARGO RUSSO, BREXIT E DAZI AMERICANI SI TEME CROLLO FATTURATI PER LE IMPRESE DEL COMPARTO

FILIERA LATTE, DA EMBARGO RUSSO, BREXIT E DAZI AMERICANI SI TEME CROLLO FATTURATI  PER LE IMPRESE DEL COMPARTO Il coordinatore settore Lattiero-caseario dell’Alleanza cooperative agroalimentari Gianpiero Calzolari ha richiesto un incontro urgente alla Ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova

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“Il latte utilizzato per la produzione di prodotti caseari esportati nel Regno Unito, negli Usa e in Russia ammonta a circa 670 mila tonnellate. Considerate le conseguenze dell’embargo russo e gli effetti che potenzialmente avranno la Brexit e l’attivazione dei dazi americani sulle nostre produzioni, temiamo una perdita di fatturato importante per l’intero comparto in questi specifici mercati".

Questo uno dei passaggi principali contenuti nella lettera che Gianpiero Calzolari, Coordinatore del settore lattiero caseario dell’Alleanza delle cooperativi agroalimentari, ha indirizzato oggi alla Ministra dell’agricoltura Teresa Bellanova, per richiedere un incontro urgente al fine di analizzare nello specifico la preoccupante situazione del comparto e valutare insieme i possibili interventi che potrebbero attenuare gli effetti derivanti dagli attuali scenari di politica commerciale internazionale.

“Il comparto lattiero caseario nazionale – si legge ancora nella lettera - sta affrontando una particolare congiuntura sfavorevole dovuta soprattutto alle dinamiche commerciali derivanti da conflitti politici internazionali. L’embargo imposto dalla Russia, in vigore da ormai cinque anni, ha comportato un blocco delle importazioni di prodotti lattiero-caseario italiani, soprattutto formaggi a Denominazione di Origine, obbligando le nostre imprese a trovare una nuova collocazione per la produzione nazionale. A questo si è aggiunta la Brexit, che potrebbe entrare in vigore a breve e comportare un importante sconvolgimento dei rapporti commerciali tra il mercato inglese e le imprese italiane, a discapito di quest’ultime, che dovranno gestire nuove regole e tariffe per l’esportazione dei formaggi DOP e dei prodotti lattiero caseari in Inghilterra. Infine, i dazi imposti dal governo americano, a causa dell’incremento del prezzo al consumatore, rischiano di compromettere l’export dei nostri formaggi DOP. Tale situazione penalizza soprattutto la cooperazione, che raccoglie oltre il 62% del latte nazionale da circa 17 mila soci allevatori e produce la maggior parte dei formaggi DOP”.

Secondo il Coordinatore Calzolari “ si tratta di una situazione che colpirà pesantemente la capacità di valorizzazione della materia prima latte che costituisce la cifra del sistema cooperativo, capace di remunerare ogni litro di latte  conferito per le produzioni a denominazione di origine circa il 40% in più  rispetto agli altri competitor”. Ricordiamo che la cooperazione rappresenta circa il 70% della produzione di Parmigiano Reggiano, il 63% della produzione del Grana Padano, l’80% della produzione di Fontina, il 65% della produzione di Asiago e circa il 60% della produzione di Pecorino Romano.

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