“Per il settore ittico è necessario che il regime quadro di aiuti europeo sia prorogato anche per i settori della pesca e dell'acquacoltura come previsto per il settore agricolo”. A chiederlo è Fedagripesca-Confcooperative in merito alla proposta della Commissione europea di proroga del quadro di riferimento temporaneo per le crisi e la transizione degli aiuti di stato, al fine di continuare a sostenere il settore agricolo primario in considerazione delle persistenti perturbazioni del mercato; la proposta al momento, però, vede esclusa la pesca e l’acquacoltura. “Per avere un margine economico nell’attività di pesca – afferma Paolo Tiozzo vicepresidente Confcooperative-Fedagripesca - è necessario che il prezzo del gasolio resti entro livelli di sostenibilità ed i segnali di queste ultime settimane sono poco incoraggianti. Purtroppo, dall'inizio della guerra in Ucraina ad oggi il prezzo del gasolio ha superato la soglia di 1 euro e i venti di crisi che soffiano da oriente stanno riscaldando troppo i costi energetici.
E così molte imprese decidono di lasciare i pescherecci fermi in porto e aspettano il piano di demolizione non solo per alleggerire lo sforzo di pesca. Anche nell’acquacoltura e nella trasformazione e commercializzazione la crisi continua a farsi sentire. L'aumento dei costi per l'energia, per la logistica, per i mangimi e per le materie prime, la chiusura di alcuni sbocchi commerciali e di approvvigionamento si ripercuotono sulle imprese che vedono i costi di produzione e commercializzazione lievitare.