“Quello delle cooperative forestali è un lavoro per il quale non ci sono mai nastri da tagliare, perché il nostro obiettivo non è quello di costruire grandi opere, ma evitare che un pezzo di montagna cada giù”. Lo ha dichiarato Nazzareno Belleggia del Coordinamento settore forestale dell’Alleanza delle cooperative, per rivendicare il lavoro di manutenzione ordinaria del territorio montano che quotidianamente viene svolto dalle 350 cooperative forestali che operano in Italia, durante il convegno svoltosi oggi a Palazzo della Cooperazione. “La montagna e il bosco sono delle risorse – ha proseguito – ma se il presidio territoriale e la prevenzione vengono a mancare, succede che la montagna arriva al mare e allora il bosco smette di essere risorsa e viene trattata e gestita come un rifiuto speciale”.
Negli ultimi 25 anni la cooperazione forestale ha sostenuto la nascita di una imprenditoria, soprattutto giovanile (l’età media è di 36 anni), diffusa su tutto il territorio nazionale che, nonostante la grave crisi che attraversa il settore, oggi conta circa 350 cooperative, con 11.000 tra soci e addetti e un fatturato di oltre 250 milioni di euro.
Proprio per dare maggiore centralità al ruolo delle cooperative forestali, il coordinatore del settore Forestazione dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Gianni Tarello ha richiesto il finanziamento del Programma Quadro del Settore Forestale con adeguate risorse “che siano destinate a tutte le regioni, al fine di perseguire efficaci interventi di gestione attiva e sostenibile del patrimonio forestale. Il PQSF, ha spiegato Tarello, “è uno strumento di programmazione nazionale fondamentale per la manutenzione del territorio, redatto, approvato e pienamente concordato con le Regioni, che se opportunamente sostenuto potrebbe contribuire maggiormente a garantire sostegno all’occupazione delle aree interne attraverso la realizzazione di interventi di manutenzione del territorio per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per l’attuazione della gestione forestale sostenibile”.