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Marcellini, « Le scelte di acquisto dei consumatori possono premiare le aziende che si impegnano nella sostenibilità ambientale, sociale ed economica »

Marcellini, « Le scelte di acquisto dei consumatori possono premiare le aziende che si impegnano nella sostenibilità ambientale, sociale ed economica » L’economista Leonardo Becchetti (Università Tor Vergata): “Il prezzo giusto non è mail il più basso, ma il più equilibrato”

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“Acquistare un prodotto etico costa di più rispetto al prezzo medio disponibile sul mercato, ma sceglierlo vuol dire consumare prodotti coltivati da aziende agricole che non sfruttano il caporalato, che difendono i contratti dei lavoratori e che operano nel rispetto di tutte le norme salariali, di salute e di sicurezza del lavoro”. Lo ha detto l’economista Leonardo Becchetti, Ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata”, intervenendo a un webinar sul consumo responsabile organizzato oggi a Roma da Alleanza Cooperative Agroalimentari.

“Il prezzo giusto – ha proseguito il professor Becchetti - non è mai il più basso: è il più equilibrato. Quando ci troviamo davanti a un prezzo troppo basso dobbiamo sempre riflettere sul fatto che quella differenza di costo la paga qualcun altro, vicino a noi o in un’altra parte del mondo: i lavoratori sfruttati, l’ambiente, il nostro sistema sanitario”.

Le riflessioni del professor Becchetti hanno evidenziato quanto sia importante avviare un percorso che renda i consumatori sempre più consapevoli dell’importanza che rivestono le loro scelte di acquisto, in un’ottica di responsabilità globale, che tenga conto dell’aspetto sociale, ambientale ed economico delle filiere agroalimentari.

Un aspetto, quello della sostenibilità economica, che è stato evidenziato nelle conclusioni della tavola rotonda, svolte dalla coordinatrice del settore Agricolo e Servizi di Alleanza Cooperative Agroalimentari Patrizia Marcellini, secondo la quale “quando i consumatori acquistano prodotti in possesso di una certificazione etica, di fatto possono dare il loro contributo per una più equa ripartizione della catena del valore lungo tutta la filiera. In altre parole, compiono una scelta che riesce a dare il giusto riconoscimento economico al primo soggetto della filiera, ovvero i produttori”.

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