Si informa che, con decreto n. 911 del 14 febbraio 2017, sono state definite le disposizioni nazionali di attuazione della misura degli investimenti.

Rispetto alla disciplina precedente (decreto ministeriale n. 1831 del 4 marzo 2011), si evidenziano le seguenti principali novità:

• Ingresso tra i soggetti beneficiari delle imprese classificabili come grandi imprese ovvero che occupino più di 750 dipendenti o il cui fatturato annuo sia superiore ai 200 milioni. Il livello di aiuto per tale tipologia di soggetto è stato fissato, al massimo, al 19% della spesa effettivamente sostenuta;

• Introduzione di criteri di demarcazione alternativi e/o complementari alla demarcazione per operazione;

• I beneficiari possono chiedere il pagamento anticipato dell’aiuto concesso per un importo che non può superare l’80% del contributo dell’Unione; 

• L’introduzione di un criterio di priorità comunitario obbligatorio riguardante gli effetti positivi in termini di risparmio energetico, efficienza energetica globale e processi sostenibili da un punto di vista ambientale, cui possono aggiungersi eventuali criteri facoltativi individuati dalle Regioni o Province autonome nei rispettivi bandi regionali o provinciali;

•   Un’ampia discrezionalità da parte delle Regioni o Province autonome che, nella redazione del proprio bando, hanno la facoltà di individuare gli importi minimi e massimi di spesa ammissibile per ogni domanda, limitare la percentuale di contributo erogabile, prevedere o meno la concessione dell’anticipo, individuare i beneficiari dell’aiuto, escludere/limitare alcuni prodotti, ammettere modifiche ai progetti approvati e, infine, definire la durata annuale o biennale dei progetti.

Questo provvedimento costituisce una tappa importante nella definizione di politiche che favoriscano un migliore accesso agli strumenti di finanziamento nel quadro della Politica agricola comune (PAC), che ha visto l’Alleanza delle cooperative italiane – agroalimentare impegnata in un lavoro durato diversi anni.