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AGRICOLTURA: MISSIONE AGROALIMENTARE IN COLOMBIA E IN MESSICO CON COMMISSARIO HOGAN E ALLEANZA DELLE COOPERATIVE

AGRICOLTURA: MISSIONE AGROALIMENTARE IN COLOMBIA E IN MESSICO CON COMMISSARIO HOGAN E ALLEANZA DELLE COOPERATIVE MERCURI: OBIETTIVO AGGIORNARE L’ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO CON IL MESSICO

Categorie: Comunicati Stampa, ACI Tags: LIBERO SCAMBIO, MERCURI, MESSICO, COLOMBIA

Dall’alleggerimento dei dazi messicani sull’Asiago alla sburocratizzazione in Colombia dei nostri vini, dalla risoluzione delle difficoltà di accesso per le carni alla valorizzazione del biologico. Sono alcuni degli obiettivi che si pone l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari nel partecipare alla ‘missione agroalimentare’ organizzata in Colombia e Messico dal commissario europeo all’Agricoltura, Phil Hogan, e in programma dal 7 al 12 febbraio prossimi. Nel corso della missione, l’Alleanza interverrà su temi delle politiche di qualità in agricoltura, portando l’esempio di best practice del mondo cooperativo ad una platea composta da Unione europea, istituzioni e operatori locali.

“Ogni nuovo mercato è potenzialmente valido e da valorizzare per il made in Italy agroalimentare. Colombia e Messico sono due paesi ancora poco esplorati dalle nostre aziende ma potenzialmente interessanti per il nostro export – ha detto Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – settore agroalimentare -. Occorre aggiornare l’accordo di libero scambio, in particolare con il Messico, per superare alcune barriere esistenti per il settore ortofrutticolo, ma anche per il vino, per le carni e per i prodotti lattiero-caseari”.

Su quest’ultimo fronte, Alleanza delle Cooperative agroalimentari rileva come in Colombia sia piuttosto complesso l’avvio di relazioni commerciali. In Messico, a causa dell’elevata tassazione per alcune categorie di prodotto, si rischia di consegnare il mercato alle aziende Usa produttrici di formaggi che richiamano il made in Italy. Asiago, ad esempio, paga dazi del 125%, a differenza del resto dei formaggi italiani che sono a quota 20%, perché inseriti all’interno della categoria doganale ‘altri formaggi’ ("los demas"). Tra le problematiche – secondo Alleanza delle Cooperative che vale oltre 36mld di fatturato annuo e 6,5mld di export - anche quelle del settore vino che vede in Colombia un lungo iter burocratico per l’avvio dei rapporti con nuovi importatori, oltre all’obbligo di registrare tutte le etichette in ogni dettaglio (sia fronte che retro) e di applicare un’ulteriore etichetta sui rischi del consumo eccessivo di alcol, costringendo l’esportatore a creare un’etichettatura ad hoc. In Messico invece sarebbe opportuno intervenire sulle misure sanitarie, sugli ostacoli tecnici al commercio e sul problema delle contraffazioni come nel caso del “Vino rosso tipo Lambrusco”. Estremamente importanti, infine, le numerose barriere ad oggi ancora esistenti nel mercato messicano, in particolare per i prodotti ortofrutticoli, che non possono essere esportati dall’Italia verso questo Paese.