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REFERENDUM “TRIVELLE”, AGRINSIEME: QUESTIONE DA AFFRONTARE CON SCELTE DI POLITICA ENERGETICA

REFERENDUM “TRIVELLE”, AGRINSIEME: QUESTIONE DA AFFRONTARE CON SCELTE DI POLITICA ENERGETICA Franco Verrascina, in rappresentanza del coordinamento, ha partecipato all’incontro promosso dal Consiglio regionale della Basilicata, capofila delle nove Regioni promotrici della consultazione referendaria: “occorre rilanciare le energie rinnovabili, in particolare di origine agricola e agroalimentare”  

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L’occasione del referendum sulle trivelle è molto importante ma non risolutiva della problematica, che va affrontata rispetto a cosa si vuole fare in materia di tutela del territorio, quali scelte di politica energetica, cosa fare per valorizzare le reali potenzialità dell'Italia in merito all'agroalimentare, al turismo, alla cultura, all'arte, in sostanza alle eccellenze del nostro Paese”.

Così Franco Verrascina, in rappresentanza di Agrinsieme, il coordinamento di Cia, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, in occasione dell'odierno incontro sul referendum abrogativo di alcune norme in materia di idrocarburi del prossimo 17 aprile, promosso dal Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza, capofila delle nove Regioni promotrici del referendum.

“Non siamo contro il progresso -ha aggiunto Verrascina- ma viene spontaneo chiedersi quale progresso. Dopo un periodo di incentivazione delle energie rinnovabili, il settore agricolo da più di un anno è in attesa del decreto per l'incentivazione delle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico. Occorre rilanciare le energie rinnovabili, in particolare di origine agricola ed agroalimentare, che sarebbero in grado di coprire, se opportunamente sostenute, buona parte del fabbisogno energetico nazionale sia in termini di combustibili che di carburanti, come nel caso del biometano, sviluppando al contempo occupazione e lasciando sul territorio la ricchezza della filiera. Serve una strategia complessiva che tenga conto dell'integrità e della salvaguardia dell'ambiente e del territorio, non sotto l'aspetto della conservazione statica, ma in funzione di una sua capacità di creare prosperità nella tutela”.