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AGRINSIEME VITERBO: SUCCESSO PER IL PRESIDIO, IL PREFETTO DI VITERBO MANIFESTERA’ AL GOVERNO LE DIFFICOLTA’ DEGLI AGRICOLTORI DELLA TUSCIA

Categorie: Comunicati Stampa Tags: IMU AGRICOLA, AGRINSIEME VITERBO

“Il Prefetto di Viterbo, Antonella Scolamiero, ci ha ricevuto con grande attenzione e disponibilità, impegnandosi a manifestare al Governo tutte le difficoltà degli agricoltori della provincia di Viterbo in merito all’IMU Agricola”. A renderlo noto sono Giuseppe Ferdinando Chiarini (Presidente Confagricoltura), Bruna Rossetti (Presidente Confcooperative), Fabrizio Pini (Presidente Cia) e Angelo Biagini (Presidente Legacoop) di AGRINSIEME Viterbo che questa mattina ha incontrato il rappresentante territoriale del Governo durante il Presidio contro l’IMU agricola organizzato in Piazza del Comune alla presenza di oltre 200 agricoltori provenienti da tutta la Tuscia. Assieme a loro anche moltissimi Sindaci e il Presidente della Provincia Marcello Meroi che hanno preso parte anch’essi all’incontro all’interno del Palazzo della Prefettura. Successivamente i rappresentanti di AGRINSIEME sono stati ricevuti dal Sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini, e dal Vice Sindaco, Luisa Ciambella “che si sono impegnati a presentare all’ANCI un documento con le richieste del territorio e a ridurre l’aliquota per gli agricoltori della Città dei Papi”.

“Una giornata molto positiva – spiegano da AGRINSIEME – il primo passo per ottenere quello che chiediamo: l’abbattimento di quest’inutile balzello oppure una sua equa distribuzione su tutto il territorio nazionale prima che il settore agricolo, fra l’altro l’unico che a tutt’oggi manifesta segni reali di ripresa, subisca danni irreparabili”.

I rappresentanti di AGRINSIEME hanno poi presentato al Prefetto e al Sindaco di Viterbo un documento in cui si spiegano dettagliatamente tutte gravi conseguenze che comporterebbe l’IMU agricola, così come le richieste delle organizzazioni professionali e di categoria.

“AGRINSIEME Viterbo – proseguono Chiarini, Rossetti, Pini e Biagini – chiede al Governo un prelievo fiscale equo e sostenibile per il rilancio dell’agricoltura, la salvaguardia del reddito degli agricoltori, la difesa dell’occupazione, il rinvio del pagamento dell’IMU 2014 e la revisione e ridefinizione dei criteri per il 2014 e 2015. Il costo dell’IMU sui terreni agricoli è un aggravio rispetto all’attuale imposizione con aumenti che vanno dal 50 ad oltre il 130%. Un terreno concesso in affitto ad un canone di circa 120-200 euro ad ettaro deve pagare dai 60 ai 130 euro di IMU. Un peso intollerabile che si ripercuoterà inevitabilmente sul reddito degli agricoltori e sulla produttività dell’intero settore”.

Alcuni esempi per capire meglio che cos’è l’IMU agricola. “Nel comune di Viterbo – sottolinea AGRINSIEME – un’azienda con seminativi, pascoli e boschi deve pagare 78 euro per ogni ettaro; nel comune di Ronciglione un’azienda con noccioleti, seminativi, pascoli e boschi 110 euro per ogni ettaro; sempre nel comune di Ronciglione, un’azienda con soli noccioleti deve pagare 245 euro per ettaro; nel comune di Monte Romano, un’azienda con seminativi e pascoli 90 euro ad ettaro; nel comune di Tuscania, un’azienda con seminativi irrigui, seminativi, oliveti, pascoli arborati e boschi 135 euro ad ettaro; infine, nel comune di Tarquinia, un’azienda di seminativi irrigui e seminativi 120 euro ad ettaro”.

“Alla luce di questi dati, e delle conseguenze che la ‘grandinata’ dell’IMU agricola provocherebbe, chiediamo al Governo – concludono Chiarini, Rossetti, Pini e Biagini – di adottare una soluzione condivisa che non danneggi drammaticamente uno dei settori più importanti per l’economia della Tuscia e del Paese”.