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LATTE IN POLVERE: GOVERNO SI SCHIERI COMPATTO PER IL NO E PER L’ETICHETTATURA CHIARA E COMPLETA

LATTE IN POLVERE: GOVERNO SI SCHIERI COMPATTO PER IL NO E PER L’ETICHETTATURA CHIARA E COMPLETA È necessario altresì esigere da Bruxelles precise garanzie sulla possibilità per l’Italia di inserire obbligatoriamente in etichetta informazioni sulla presenza di latte in polvere nei prodotti caseari

Categorie: Comunicati Stampa, Primo Piano Tags: AGRINSIEME, LATTEZ

“Nessuna mediazione con Bruxelles. Il nostro governo si schieri compatto senza alcun indietreggiamento a difesa della normativa nazionale che finora ha sempre vietato in Italia l’utilizzo di latte in polvere per la produzione di formaggi e derivati. È una battaglia che ci aspettiamo venga combattuta fianco a fianco dai Ministri dell’Agricoltura e dell’Industria, oltre che da tutto il governo italiano che non può non scendere in campo per la difesa del made in Italy”. Così Giorgio Mercuri, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari in merito al richiamo che la Commissione Ue ha inoltrato all’Italia per porre fine alla legge n.138, in vigore nel nostro Paese dal 1974, diffida a cui ora il nostro Paese deve fornire risposte.

“Occorre tutelare e difendere in ogni modo – aggiunge Mercuri – la qualità e l’eccellenza delle nostri prodotti lattiero-caseari. La cooperazione lattiero-casearia italiana da sempre valorizza il latte dei propri associati, una buona metà del quale viene utilizzata per la produzione delle grandi Dop italiane (Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Asiago, ecc.). Per tali produzioni a denominazione – rassicura il presidente Mercuri – si continuerà ovviamente, come previsto dai rigorosi disciplinari, ad utilizzare esclusivamente latte italiano. Ma per tutte le altre produzioni casearie l’Europa vorrebbe ora che l’Italia rinunciasse alla sua legge nel nome di non si sa bene quale principio di libera circolazione delle merci”.

“È necessario altresì – conclude Mercuri – esigere da Bruxelles precise garanzie sulla tutela della qualità dei prodotti e sulla corretta informazione ai consumatori, attraverso l’obbligo di indicazioni in etichetta sulla presenza di latte in polvere nei prodotti caseari. Tale indicazione dovrà essere resa obbligatoria anche per quei prodotti a base di latte in polvere che vengono fatti all’estero e venduti nel nostro mercato e che non contengono alcuna informazione in merito”.

Già oggi in Italia importiamo ogni anno circa 510.000 tonnellate di formaggi e 157.000 tonnellate di yogurt che sono potenzialmente prodotti utilizzando latte in polvere.

“Ricordiamo infine – conclude Mercuri – che i nostri allevatori stanno vivendo già un momento particolarmente difficile, a seguito dalla liberalizzazione del mercato con la fine del regime delle quote latte. Anche l’ultimo Decreto Agricoltura convertito la settimana scorsa contenente misure specifiche per il settore, non ha accolto interamente le istanze dei produttori che miravano a calmierare attraverso le compensazioni gli effetti conseguenti allo splafonamento, ossia al superamento della quota produttiva nazionale fissata dall’Ue. I nostri produttori si sentono vittime di un sistema ancora poco trasparente, lento, che non consente l’adozione di politiche serie e strategiche per il settore”