I pescatori italiani sono pronti a manifestazioni di protesta in segno di solidarietà ai colleghi siciliani che in questi giorni sono stati oggetto di attacchi da parte di pescherecci libici e turchi. Lo rende noto l’Alleanza delle Cooperative pesca nel riportare il profondo malessere che anima le marinerie. La cooperazione chiede un tavolo urgente di confronto con il governo italiano per evitare che quell’area del Mediterraneo si trasformi in una polveriera. “Qualsiasi accordo si voglia perseguire a livello internazionale non può prescindere dal confronto con gli operatori del settore. Siamo difronte a palesi violazioni del diritto di pesca in acque internazionali, legalmente rivendicato dalla nostra flotta. Occorre ripristinare il rispetto delle regole ed evitare escalation di violenza”, afferma l’Alleanza. “Sappiamo che la pesca per la Libia, ma anche per la Turchia, è solo un pretesto per alzare il livello di allerta e tensione in Europa, ci sono in gioco interessi geopolitici molto più vasti, ma a rimetterci non possono essere le nostre imprese e i nostri lavoratori”, prosegue la cooperazione che rimarca come “La soluzione non può essere quella di evitare di pescare in quell’area. Chiediamo tutela dall’Italia e dall’Europa anche a costo di essere scortati dalla marina militare durante le battute di pesca”.